AR 117 / Tematica

Ponte ciclo-pedonale Byens Bro, 2015, Odense
Gottlieb Paludan Architects

Letteralmente “ponte della città”, Byens Bro crea una connessione tra la stazione centrale (Central Odense) e i nuovi sviluppi in prossimità del porto. Oltre a garantire un migliore accesso alle piattaforme ferroviarie e a ricucire una trama del tessuto parzialmente frammentata dalla cesura della ferrovia, si impone come spettacolare landmark, disegnato secondo le direttive comunali in materia di mobilità, per rendere la zona della stazione più a misura di ciclisti e pedoni.

Ripensare le politiche per la mobilità è oggi più che mai una necessità evidente, un nodo cruciale per lo sviluppo delle nostre città in un’ottica di recupero di qualità della vita, di riappropriazione di spazi urbani, di ottimizzazione dei tempi di percorrenza all’interno delle complesse realtà urbane e metropolitane. Una visione che sappia tenere insieme mobilità e crescita urbana è l’unica in grado di garantire un futuro sostenibile alle città, che vanno ripensate tenendo in considerazione le esigenze di spostamento della popolazione e offrendo infrastrutture di mobilità e trasporto pubblico capaci di rispondere alla domanda. In questa direzione si muove Parigi con il progetto Le Grand Paris, fondato su una grande infrastrutturazione di trasporto pubblico come motore di sviluppo urbano, così come le città che si stanno dotando dei PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile):

il primo studio mobile di architettura e design a roma
di p.r.o.g. arch_design

Emilia Parente, Barbara Renzi, Floriana Orlandino, Gisella Giudice
* Call Tematica

«Viaggiare significa anzitutto cambiare carne»
Antoine de Saint-Exupéry

I concetti di sviluppo e crescita della città sono temi in atto e in evoluzione sin dalla modernità e oggi, nella prospettiva di un’espansione dell’urbanizzazione dei territori tale che nei prossimi 200 anni potrebbe interessare il globo intero. Noi architetti siamo chiamati a progettare non più la città moderna ma gli aggregati urbani del futuro, dove la mobilità non sarà soltanto una questione legata al trasporto e all’infrastruttura ma al complesso approccio al territorio e alla sua progettazione. 

La città è arrivata alla fine di un ciclo storico legato all’età moderna che oggi non trova più riscontro negli spazi urbani al di fuori delle nostre finestre e non soltanto in Asia ma anche nei nostri nuclei urbani di origine antica.

Le elaborazioni di transmodernità, supermodernismo o postmodernismo hanno evidenziato, già dagli ultimi anni Novanta, un’esigenza culturale di superamento della realtà di matrice industriale legata alla produzione di beni a favore di una improntata all’erogazione di servizi, all’informazione e ai nuovi media. 

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