Prendere una città come riferimento, identificare un altro scenario urbano simile e operare un raffronto oggettivo a 360 gradi sono già di per sé operazioni complesse o addirittura inattuabili a causa delle divergenze di contesto e delle innumerevoli sfaccettature (morfologiche, storiche, economiche, socio-culturali ecc.). Le difficoltà tuttavia aumentano se la città di riferimento è Roma che, come già più volte ribadito, racchiude in sé una complessità raramente riscontrabile in altre realtà italiane ed europee. Basti pensare al suo patrimonio culturale, incommensurabile per qualità e quantità:
di Paola Rossi
“Il progetto rientra nelle ricerche per una nuova dimensione dell’habitat, che si ponga come radicale alternativa alla dispersione dell’attuale periferia, al ruolo subalterno a livello di uso e di immagine che riveste nei confronti del centro urbano, alla disaggregazione tra residenze e servizi e al declassamento sociale che la caratterizzano” (dalla Relazione al Corviale di Mario Fiorentino, 1972).
Cronografia del progetto storico per l’edificio della Camera dei Deputati e considerazioni sul prossimo concorso
Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Roma, recentemente insediato, si è proposto fin dall’inizio della propria attività di riportare al centro del dibattito culturale internazionale il “Fare Architettura” nella nostra città. I lunghi e faticosi anni che hanno contrassegnato il grande sforzo relativo al processo del percorso di formazione del Nuovo Piano Regolatore hanno finito, inevitabilmente, con lo spostare l’attenzione collettiva sui diritti edificatori e compensazioni, più in generale sui termini economici che regolano interessi pubblici e privati rimandando la costruzione degli spazi pubblici a una pianificazione di secondo livello e relegando il tema della qualità architettonica alla realizzazione iconica di oggetti “feticcio” affidati al sistema delle archistar.