Nell’immaginario più diffuso, il paesaggio toscano si connota per le sue dolci pendenze punteggiate da casali in pietra calcarea, cipressi e pini marittimi. Progettare qui impone il confronto con un’immagine tanto acquietante, quanto potente e vincolante. Il progetto dello studio mp2a per un casolare sulle colline riprende i caratteri e i materiali della tradizione toscana senza rinunciare alla contemporaneità e all’essenzialità delle linee e delle soluzioni distributive. L’intervento interessa una residenza rurale composta da due edifici denominati rispettivamente dg House A e dg House B, parte di un progetto più ampio che comprende la realizzazione di quattro volumi, all’interno di un’unica proprietà. L’intero complesso risponde alle esigenze dell’abitare contemporaneo in un contesto rurale, dove la parte produttiva è stata sostituita da quella dedicata all’ospitalità e alla contemplazione: alla casa padronale si affiancano la dépendance per gli ospiti, la struttura per la piscina e una piccola spa, la residenza del custode e un magazzino con locale tecnico. In continuità con la tradizione, i nuovi volumi si accostano a quelli esistenti proseguendo le tracce dei muri portanti in blocchi di tufo delle due case coloniche adiacenti; le linee pulite ed essenziali insieme alle ampie parti vetrate sul paesaggio dichiarano invece la freschezza e la sobrietà della matrice più moderna del progetto. Procedendo dall’esistente verso lo spazio aperto, le superfici opache e materiche lasciano spazio alle pareti trasparenti verso il panorama, conducendo lo sguardo dalle colline al mare. A memoria delle antiche aie, i due volumi sono collegati tra loro da un pergolato in acciaio che trasforma lo spazio intermedio in una corte interna con un lato aperto verso il panorama: una leggera linea di separazione tra costruito e natura. Ne emerge nel complesso un disegno semplice, che riprende e celebra la tradizione costruttiva toscana rurale, arricchito da una serie di volumi aggettanti vetrati, posti lungo questa linea. Questi ultimi capaci di trasportare l’osservatore al centro della fitta pineta di pini marittimi e di favorirne l’inserimento armonico nella natura. Entrambi gli edifici si sviluppano su un unico livello, massimizzando il contatto tra interno ed esterno. Ogni ambiente della dg House A, distribuita su 300 mq, stabilisce con l’esterno una relazione mutevole in base al tipo di superficie finestrata che lo delimita: l’ampia zona living è concepita come un grande cubo di vetro innestato sotto la copertura, la camera padronale si affaccia sul panorama attraverso le pareti vetrate di una veranda, la cucina e gli altri spazi si aprono sulla corte centrale. La grande copertura lignea, percepibile da ogni stanza, contribuisce a disegnare un unico spazio. La dépendance per gli ospiti (dg House B) mostra una maggiore compattezza e un carattere più intimo. Proprio per le contenute dimensioni del volume, si è volutamente evitata una struttura di copertura troppo invasiva, preferendo un leggero telaio in acciaio. La dg House B, realizzata in pietra ricavata sul posto, si sviluppa tra i due muri portanti che si dissolvono con un motivo a gelosia nelle parti terminali dei prospetti, aprendo lo spazio interno verso il parco con una vetrata a timpano. Il progetto, seppur a una dimensione intima e privata, si fa interprete di una nuova idea di ruralità, dove il lavoro e la fatica hanno lasciato il posto al riposo e alla contemplazione.
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